BLOG / 07 aprile 2022

Azioni efficaci nella lotta al cambiamento climatico: il ruolo chiave della stampa 3D industriale per una produzione rinnovata e sostenibile.

La salvaguardia del Pianeta è un tema da cui ormai l’industria non può prescindere. In un mercato in espansione infatti sono proprio i produttori industriali i primi a prendere in maggiore considerazione, per le loro azioni, il tema green della sostenibilità, grazie anche al supporto garantito oggi dell’additive manufacturing e dalla possibilità di avvalersi di tecnologie avanzate e di supporto tecnico specializzato.
La stampa 3D rappresenta il volto dell’industria che innova. Soprattutto di un’industria manifatturiera attenta Energy Group alla sostenibilità ambientale.

Un tema, quello della salvaguardia del Pianeta, da cui ormai l’industria non può prescindere. In un mercato in espansione infatti sono proprio i produttori industriali i primi a prendere in maggiore considerazione, per le loro azioni, il tema green della sostenibilità, grazie anche al supporto garantito oggi dell’additive manufacturing e dalla possibilità di avvalersi di tecnologie avanzate e di supporto tecnico specializzato.

La lotta al cambiamento climatico passa anche dalla stampa 3D

Emissioni ridotte, abbattimento intero o parziale della necessità di trasporto e di stoccaggio, riduzione degli scarti e opportunità di utilizzare materiali plastici più sostenibili come la Poliammide PA11, 100% a base biologica, lavorabile tramite stampanti 3D Stratasys.

A nostro avviso la stampa 3D ha raggiunto oggi livelli di accuratezza e ottimizzazione delle risorse così elevati da poter garantire un approccio olistico, che racchiude l’insieme di azioni più efficaci al rinnovamento delle tecniche di produzione e prototipazione rapida, con il minore impatto ambientale possibile.

Le azioni più efficaci che ogni azienda può compiere, affidandosi alla stampa 3D per l’ottimizzazione sostenibile della propria filiera sono immediate.

La più impattante per la salvaguardia dell’ambiente riguarda la produzione ridotta di rifiuti grazie all’uso di stampanti 3D industriali con tecnologia ottimizzata, rispetto alle tecniche di manifattura tradizionale.

Rifiuti derivati da tecniche di lavorazione tradizionale. La stampa 3D riduce la produzione di rifiuti industriali.


L’impiego di una tecnologia additiva, e non sottrattiva, permette infatti di ridurre il processo di scarto, abbattendo in modo considerevole gli sprechi con un conseguente beneficio anche sui costi di produzione.

Inoltre, la produzione in house con stampanti 3D industriali elimina o diminuisce la necessità di trasporto, riducendo i consumi dovuti alla logistica ed abbatte gli sprechi di stoccaggio di merci spesso invendute, eliminando la necessità di grandi magazzini di contenimento.

Meno rifiuti, meno chilometri percorsi, meno carbonio nell’aria. Ci avevi pensato?

Proprio la riduzione delle spedizioni, a cui dobbiamo un importante calo delle emissioni inquinanti nell’atmosfera dovute al trasporto, è un passaggio chiave che dimostra come sia proprio l’industria della stampa 3D ad aprire la strada ad azioni efficaci, sostenibili anche a lungo termine, nella lotta al surriscaldamento globale.

La sostenibilità della stampa 3D in ambienti industriali è dimostrata da uno studio condotto dalla Michigan Technological University.

I ricercatori hanno misurato l’energia necessaria alla produzione di un lotto di oggetti, confrontando il consumo della produzione in house, con stampanti 3D e competenze di design for additive manufacturing, rispetto ad una produzione esterna tramite tecnologie tradizionali e service provider esteri.

Il risultato ha rimandato un risparmio di oltre il 60%, dovuto in parte al minor consumo di materiali e in parte dal fatto che non è stato necessario usufruire alla spedizione.


 

Remanufacturing, restyling e recupero sostenibile dei prodotti

Le stampanti 3D industriali offrono una tecnologia additiva sempre più all’avanguardia che permette la produzione rapida in azienda, insieme all’opportunità di creare direttamente in sede parti di ricambio che permetteranno lo svecchiamento dei prodotti ed una più lunga permanenza sul mercato.

Ci accorgiamo giorno dopo giorno di come la stampa 3D industriale permetta un recupero sempre più sostenibile dei prodotti, trasformando, svecchiando, restaurando, ottimizzando e dando vita a nuove soluzioni in modo rapido e funzionale.

La riconversione a respiratori delle maschere Decathlon, iniziata da Isinnova e portata avanti anche da Energy Group, per il pronto soccorso ai malati di Covid, oppure le reti da pesca abbandonate, trasformate in filamenti per la stampa 3D da Fishy Filaments nei Paesi Passi sono solo alcuni degli esempi di come la stampa 3D renda possibile l’ideazione di nuove soluzioni, nel rispetto del pianeta e delle persone che vi abitano.




Insomma, la stampa 3D industriale può davvero diventare un valido supporto per una strategia vincente, garantendo la messa in atto di un insieme di azioni efficaci allo sviluppo di un’economia circolare e di una riduzione dell’impatto ambientale.

Meno sovrapproduzione, meno rifiuti, meno emissioni, ridotto consumo energetico, recupero dell’esistente, quando possibile, che si trasforma in nuove incredibili opportunità.

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