Quando parliamo di polipropilene sappiamo che lo scotto da pagare in ambito additive manufacturing è la gestione dei parametri di stampa. Come possiamo fare allora, per rendere più facile il processo? Beh… partendo dalla scelta del giusto sistema di stampa 3D naturalmente!
Ecco allora che entra in gioco
Stratasys: la sua
stampante 3D H350 con
tecnologia SAF è una fra le soluzioni proposte da Energy Group più adatte alla stampa 3D di polipropilene.
Lo dimostra anche l’esperienza di
Due Pi Greco, azienda trevigiana che si occupa di design del prodotto, ingegnerizzazione,
manifattura additiva e
stampa 3D di componenti industriali, che ha realizzato con successo particolari in polipropilene per un Cliente che costruisce impianti per il trattamento delle acque… proviamo a scoprire di più?
L’
additive manufacturing mette oggi a disposizione molti materiali e altrettante tecnologie di stampa 3D. È fondamentale scegliere i più adatti in funzione delle richieste applicative e delle aspettative pratiche. Esistono però materiali che, pur garantendo caratteristiche importanti, faticano a trovare spazio sul mercato.
È il caso del
polipropilene, un polimero termoplastico sostanzialmente idrofobo, con un tasso di assorbimento dell’umidità che è di un paio di ordini di grandezza inferiore rispetto al PA12 (0,01% rispetto al 2,5%). Il polipropilene presenta inoltre un’elevata resilienza e resistenza chimica.
C’è però un rovescio della medaglia: questo materiale richiede una elevata accuratezza nella gestione delle temperature di stampa per mantenere sotto controllo le tolleranze dimensionali, e questo ne ha ostacolato la diffusione. Almeno finora.
Stampante 3D Stratasys con tecnologia SAF
La
tecnologia SAF, esclusiva di
Stratasys, utilizza
testine di stampa di livello industriale per applicare con precisione un fluido di fusione su un letto di polvere. Una lampada a infrarossi fonde poi le particelle in modo selettivo, ottenendo così il particolare voluto.
La scelta di questa tecnologia è cruciale nella stampa del polipropilene, che richiede un accurato controllo termico (specialmente durante la fase di raffreddamento).
Il “segreto” è nella sua struttura cristallina, che lo contraddistingue dagli altri polimeri: conserva infatti le proprie caratteristiche di flessibilità e plasticità a temperature molto basse (-20 °C), contro i circa 50 °C di altri polimeri. Il tutto, grazie alla
tecnologia SAF, con la garanzia di un processo di stampa ad alta velocità, ideale per supportare la
produzione di volumi elevati.
Produzione additiva di componenti in polipropilene: quali sono i vantaggi?
Quando l’uso di materiali più convenzionali, come il
PA12, non rappresenta una strada percorribile è necessario rivolgersi ad altri polimeri. È ciò che ha verificato il team di Due Pi Greco nel realizzare una serie di componenti per un’importante multinazionale produttrice di impianti per il trattamento di acque reflue.
Per essere trattate opportunamente, le acque di scarico che circolano nelle reti fognarie devono subire una serie di passaggi al fine di eliminare sostanze chimiche e corpi estranei.
Gli impianti che si occupano della separazione fisica sono costituiti da vagli di varie dimensioni, che intercettano gli oggetti e contribuiscono a eliminarli. Poiché i setacci vengono colpiti da detriti di varie dimensioni e consistenza, anche a velocità considerevoli, il polipropilene si rivela particolarmente adatto allo scopo.
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Quando il cliente ci ha contattato, aveva già le idee chiare in merito: i particolari erano stati ripensati per beneficiare dell’approccio in additive manufacturing” spiega Diego Pagnan, CEO di Due Pi Greco. “
La criticità era quella di utilizzare il polipropilene anziché i classici nylon, come il PA12 e simili”.
Per questo motivo
in Due Pi Greco hanno deciso di destinare una stampante Stratasys H350, dotata di tecnologia SAF, alla produzione di particolari in questo specifico materiale.
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Una volta realizzato il kit di validazione, il cliente ne ha testato e approvato le caratteristiche tecniche”, ha aggiunto Pagnan. “
Naturalmente non si può ignorare il lato economico dell’offerta: lavorando su lotti composti da centinaia o, in alcuni casi, migliaia di pezzi, siamo in grado di sfruttare al meglio le peculiarità della stampante H350. Abbiamo perciò offerto un pacchetto soddisfacente sotto tutti i punti di vista, assicurando al cliente un supporto sia sul fronte progettuale, sia produttivo”.
Oltre le macchine: il servizio di Energy Group
Oggi la
stampante 3D Stratasys H350 attiva nella
Digital Factory di Due Pi Greco è dedicata esclusivamente alla stampa di polipropilene, contribuendo così alla produzione delle parti precise e complesse richieste dai settori applicativi più esigenti. Si tratta di una delle
nove stampanti Stratasys che l’azienda ha acquistato nel corso degli anni proprio tramite
Energy Group.
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La stampante 3D H350 è una delle più recenti macchine che abbiamo acquistato da Energy Group. La continuità del rapporto è legata sia alla bontà della tecnologia offerta, sia alla qualità del servizio: puntuali nel rispondere ai nostri dubbi, precisi nel consegnare e installare le macchine, sono attenti alle nostre esigenze e ci supportano anche nel contatto diretto con il costruttore in caso di necessità”.
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