BLOG / 10 maggio 2022

Estetica e funzionalità nel design vanno di pari passo grazie a PolyJet di Stratasys e Project Studio

Per sfruttare appieno le potenzialità dell'additive manufacturing è necessario comprendere quanto la stampa 3D possa essere complementare ai metodi di produzione più tradizionali. In questo ambito, le stampanti multimateriale di Stratasys possono soddisfare una varietà di esigenze, coniugando funzionalità ed estetica, come testimonia Mario Puppo, CEO di Project Studio.

Troppo spesso l'aggettivo complementare non viene utilizzato nell'accezione estremamente positiva che meriterebbe. La complementarietà è una delle qualità maggiori della stampa 3D che, anno dopo anno, ribadisce la propria capacità di integrarsi in maniera ottimale con le tecnologie di più lungo corso. Per sfruttare appieno le potenzialità dell'additive manufacturing, in particolare nell’ambito del design, product design e design industriale, è necessario comprendere quanto questa tecnologia possa esprimere tutto il proprio potenziale anche in interazione con gli altri metodi di produzione.

Stampa 3D Stratasys multimateriale con J55 Prime

PolyJet: la stampante 3D multimateriale giusta per soddisfare le più disparate esigenze in materia di design

Una tecnologia di stampa 3D in particolare può rispondere a un complesso universo di richieste ed esigenze nell’ambito del design industriale e di prodotto: la stampa 3D PolyJet di Stratasys. Stampanti 3D che grazie alla possibilità di produrre componenti e prototipi multicolore e multimateriale possono essere sfruttate appieno in tantissimi ed eterogenei ambiti di utilizzo. Per capire al meglio quante diverse soluzioni ed opportunità offra una stampante 3D multimateriale PolyJet può risultare utile condividere l'esperienza dell'azienda ligure Project Studio, di Sanremo. Realtà che da decenni è al fianco delle aziende nel campo della progettazione, produzione, test e prototipazione.

Prototipi in resina con stampa 3D PolyJet Stratasys

Creare prototipi funzionali di qualità in ambito design non è mai stato così veloce e semplice

Il fine di Project Studio è quello di offrire soluzioni a problemi ed esigenze produttive e progettuali delle aziende. Per farlo in maniera ottimale, avere la possibilità di integrare varie tecnologie e metodi di produzione è un aspetto fondamentale: "Essere al fianco delle aziende nello sviluppo di progetti richiede la capacità di sfruttare al meglio tanti diversi metodi di produzione - spiega Mario Puppo CEO di Project Studio - in questo la tecnologia PolyJet, attraverso l’uso di una stampante 3D multimateriale, ci ha permesso di fare un salto di qualità incredibile. Grazie al supporto di Technimold (azienda del gruppo SolidWorld, controllata da Energy Group) abbiamo inserito in azienda due stampanti 3D multimateriale Stratasys J55 Prime e siamo molto soddisfatti dell'investimento fatto.

Progetto 3D pronto per la stampa su Stratasys

Creare prototipi funzionali o piccole produzioni multimateriale è molto più semplice e veloce rispetto al passato ed è inoltre possibile farlo, oggi, garantendo una qualità estetica alta e caratteristiche meccaniche eccellenti. Possiamo produrre in poco tempo e senza fornitori esterni i più disparati prototipi o piccole produzioni: dalle maschere da sub con elementi custom fino alla componentistica di elettronica personalizzata multimateriale. In particolare recentemente abbiamo sviluppato un telecomando per una tavola da surf elettrica creando una membrana antistatica a quattro tasti".

Modello 3D dello stampo per iniezione

Non solo design e stampa di pezzi finiti ma anche creazione di supporti per integrare al meglio varie tecnologie

Per sfruttare appieno una stampante 3D multimateriale dalle altissime performance come la J55 è fondamentale capire che la si può utilizzare non solo per stampare il pezzo finale ma anche per creare i tutti supporti necessari a semplificare la produzione con altre tecniche: "Utilizziamo molto la tecnologia Polyjet e le stampanti 3D multimateriale per creare stampi nei quali poi colare resine catalizzanti a freddo bicomponenti - prosegue Mario Puppo – grazie a questa tecnologia abbiamo la possibilità di creare anche stampi multipli con geometrie complesse e sottosquadri che sarebbero alternativamente difficili, se non impossibili da ottenere con altre tecniche. Inoltre, dalla stampante esce uno stampo pronto all'uso che non ha bisogno di altre lavorazioni successive. Tutto questo permette sia un risparmio economico che soprattutto di avere il componente pronto in poche ore. Qualcosa di impensabile sino a pochi anni fa. Inoltre, grazie a questa compenetrazione di tecnologie possiamo arrivare a un prototipo o una pre serie con le medesime caratteristiche dell'oggetto che andrà in produzione".

Occhiale da sub stampato in 3D: varianti

Materiali per ogni esigenza

"Come Project Studio cerchiamo di sfruttare al meglio le caratteristiche dei polimeri fotosensibili proprietari di Stratasys – conclude Mario Puppo – in particolare per creare stampi utilizziamo i fotopolimeri della famiglia Vero tra i quali anche il Vero Clear, un materiale che permette di ottenere oggetti e componenti perfettamente trasparenti. Uno stampo ottenuto con questi materiali può tranquillamente lavorare in pressione fino a 6-7 bar. In caso di iniezioni in temperatura ci spostiamo sul materiale Digital ABS che permette di ottenere risultati di ottimo livello". Offrire design del prodotto con eccellenza estetica senza dover rinunciare alla completa funzionalità è un traguardo che Project Studio è riuscito a raggiungere solo sfruttando appieno le potenzialità della stampante 3D multimateriale J55 Prime e la tecnologia PolyJet di Stratasys.

Stampa 3D di testi precisi e definiti con Stratasys PolyJet

Vuoi approfondire?

Scopri di più attraverso il webinar dedicato alla prototipazione funzionale ed estetica dove Project Studio racconta la propria esperienza con la stampa 3D multimateriale con alcune applicazioni pratiche.

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