Per sfruttare appieno le potenzialità dell'additive manufacturing è necessario comprendere quanto la stampa 3D possa essere complementare ai metodi di produzione più tradizionali. In questo ambito, le stampanti multimateriale di Stratasys possono soddisfare una varietà di esigenze, coniugando funzionalità ed estetica, come testimonia Mario Puppo, CEO di Project Studio.
Troppo spesso l'aggettivo complementare non viene utilizzato nell'accezione estremamente positiva che meriterebbe.
La complementarietà è una delle qualità maggiori della stampa 3D che, anno dopo anno, ribadisce la propria capacità di integrarsi in maniera ottimale con le tecnologie di più lungo corso. Per sfruttare appieno le potenzialità dell'
additive manufacturing, in particolare nell’ambito del design, product design e
design industriale, è necessario comprendere quanto questa tecnologia possa esprimere tutto il proprio potenziale anche in interazione con gli altri metodi di produzione.
PolyJet: la stampante 3D multimateriale giusta per soddisfare le più disparate esigenze in materia di design
Una tecnologia di stampa 3D in particolare può rispondere a un complesso universo di richieste ed esigenze nell’ambito del design industriale e di prodotto: la
stampa 3D PolyJet di Stratasys. Stampanti 3D che grazie alla possibilità di produrre
componenti e prototipi multicolore e multimateriale possono essere sfruttate appieno in tantissimi ed eterogenei ambiti di utilizzo. Per capire al meglio quante diverse soluzioni ed opportunità offra una stampante 3D multimateriale PolyJet può risultare utile condividere l'esperienza dell'azienda ligure
Project Studio, di Sanremo. Realtà che da decenni è al fianco delle aziende nel campo della progettazione, produzione, test e prototipazione.
Creare prototipi funzionali di qualità in ambito design non è mai stato così veloce e semplice
Il fine di
Project Studio è quello di offrire soluzioni a problemi ed esigenze produttive e progettuali delle aziende. Per farlo in maniera ottimale, avere la possibilità di integrare varie tecnologie e metodi di produzione è un aspetto fondamentale: "Essere al fianco delle aziende nello sviluppo di progetti richiede la capacità di sfruttare al meglio tanti diversi metodi di produzione - spiega Mario Puppo CEO di Project Studio - in questo la tecnologia PolyJet, attraverso l’uso di una stampante 3D multimateriale, ci ha permesso di fare un salto di qualità incredibile. Grazie al supporto di
Technimold (azienda del gruppo SolidWorld, controllata da Energy Group) abbiamo inserito in azienda due
stampanti 3D multimateriale Stratasys J55 Prime e siamo molto soddisfatti dell'investimento fatto.
Creare
prototipi funzionali o piccole produzioni multimateriale è molto più semplice e veloce rispetto al passato ed è inoltre possibile farlo, oggi, garantendo una
qualità estetica alta e caratteristiche meccaniche eccellenti. Possiamo produrre in poco tempo e senza fornitori esterni i più disparati prototipi o piccole produzioni: dalle maschere da sub con elementi custom fino alla componentistica di elettronica personalizzata multimateriale. In particolare recentemente abbiamo sviluppato un telecomando per una tavola da surf elettrica creando una membrana antistatica a quattro tasti".
Non solo design e stampa di pezzi finiti ma anche creazione di supporti per integrare al meglio varie tecnologie
Per sfruttare appieno una
stampante 3D multimateriale dalle altissime performance come la
J55 è fondamentale capire che la si può utilizzare non solo per stampare il pezzo finale ma anche per creare i tutti supporti necessari a semplificare la produzione con altre tecniche: "Utilizziamo molto la tecnologia Polyjet e le stampanti 3D multimateriale per creare stampi nei quali poi colare resine catalizzanti a freddo bicomponenti - prosegue Mario Puppo – grazie a questa tecnologia abbiamo la possibilità di creare anche
stampi multipli con geometrie complesse e sottosquadri che sarebbero alternativamente difficili, se non impossibili da ottenere con altre tecniche. Inoltre, dalla stampante esce uno stampo pronto all'uso che non ha bisogno di altre lavorazioni successive. Tutto questo permette sia un risparmio economico che soprattutto di avere il componente pronto in poche ore. Qualcosa di impensabile sino a pochi anni fa. Inoltre, grazie a questa compenetrazione di tecnologie possiamo arrivare a un prototipo o una pre serie con le medesime caratteristiche dell'oggetto che andrà in produzione".
Materiali per ogni esigenza
"Come Project Studio cerchiamo di sfruttare al meglio le caratteristiche dei polimeri fotosensibili proprietari di Stratasys – conclude Mario Puppo – in particolare per creare stampi utilizziamo i
fotopolimeri della famiglia Vero tra i quali anche il
Vero Clear, un materiale che permette di ottenere oggetti e
componenti perfettamente trasparenti. Uno stampo ottenuto con questi materiali può tranquillamente
lavorare in pressione fino a 6-7 bar. In caso di iniezioni in temperatura ci spostiamo sul materiale
Digital ABS che permette di ottenere risultati di ottimo livello". Offrire design del prodotto con eccellenza estetica senza dover rinunciare alla completa funzionalità è un traguardo che Project Studio è riuscito a raggiungere solo sfruttando appieno le potenzialità della
stampante 3D multimateriale J55 Prime e la
tecnologia PolyJet di Stratasys.
Vuoi approfondire?
Scopri di più attraverso il webinar dedicato alla prototipazione funzionale ed estetica dove Project Studio racconta la propria esperienza con la
stampa 3D multimateriale con alcune applicazioni pratiche.